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Visualizzazione dei post da dicembre, 2006
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Annebbiata. Sfuocata, come tutto intorno. Immagazzino vitaminaC nella speranza di riprendere colore. Di riconquistare il mio contorno naturale. Di sentirmi viva. O che almeno il cielo si riprenda le sue nuvole e questo silenzio..che toglie il fiato.
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Anche oggi finisce. Vent'anni. E oggi finisce come un giorno qualsiasi. Come niente fosse. Solo più consapevole di quanto brave siano le persone a dimenticarsi in fretta. Vent'anni. E vorrei premere il suolo così forte da far sì che mi inghiotta. Crudo, sentirsi dimenticati. Tristi, tante lacrime proprio oggi. Forse il problema è semplicemente che non me l'immaginavo così. Proprio no. Mai avrei immaginato che sarebbe stato uguale a dieci anni fà, quando mi siedevo in un angolo durante la mia festa. E volevo solo piangere. A dirotto, piangevo perchè nessuno parlava con me. Perchè è distruttivo dover essere felici.
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Non era il momento, di guardare giù dal burrone. Non è il caso, di guardarsi indietro ora. Di pensare a quello che sto lasciando, a quanto rischio di perdere. Fa male..
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E' terribile sapere che questo è il momento migliore della mia vita. Sapere perfettamente che mai più nulla sarà tanto perfetto. E' terribile essere tanto felici. Riportami alla realtà, dico davvero.
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19 Dicembre Via Piella (BO) Vorrei una tuta disindividuante. Mi accendo una sigaretta. Sento un nonno raccontare una storia alla sua bambina. Espiro. Passo. Passo. Passo. Un vecchio barbiere ben curato che, maniche alzate, spiega al cliente il taglio delle basette. Passo. Passo. Un ferramenta chino sui suoi attrezzi. Passo. Passo. Alzo gli occhi. Vedo saltellare due piccole bimbe bionde confezionate in colori pastello. Poco dietro, stanca e bella, la mamma che cerca di rallentarle ed indica il campanello della nonna. Passo. Passo. Passo. Le lucine di Natale si riflettono nel Reno. Passo. Passo. Stringo le spalle. Espiro. Passo. Da dietro una voce allegra sussulta. "Siamo noi!" La sensazione più agrodolce del mondo. Una delle tante che suscita la città, con i suoi repentini mescolamenti d'umore. Puoi in un attimo ritrovarti immerso in una paffuta nuvola nera. Sono quei momenti in cui "l'anima brucia più di quanto illumini". Ma va bene così.
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14 Dicembre Di nuovo al punto di partenza. Di nuovo presa a spiarmi, per capire chi sono. Mi fisso. Ma proprio non capisco. Vorrei valutarmi. Poter dire se uscirei mai con me. Vorrei sapere cosa passa nella testa della cassiera nel momento, così imbarazzante, in cui passa, così lentamente, ogni singolo oggetto. E mi guarda. E pensa, lo so. Qualcosa di me dovrà pur pensare. Come sono? Quanto vorrei potermi guardare da fuori. Sentire che tipo di onde emano, come sorrido..come parlo. Chi sono? Vista da fuori, dico. Perchè si sà che la voce cambia a seconda di dove la senti. Figuriamoci l'anima.
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Adoro camminare fra la gente, ogni mattina in questa stessa via. Percorrendo sempre lo stesso percorso. Inciampando sempre negli stessi buchi. Con le stesse goccioline di umidità che ogni giorno penetrano pian piano la mia pelle.. che si lasciano respirare..docili. Adoro questa città. I suoi muri rossi. I suoi pavimenti consumati. I colori. I profumi che, non so come, richiamano la mia infanzia. Come se fossi sempre stata legata a Lei. I suoi accenti. I suoi portici ombrosi. E adoro, da impazzire, adoro..il mercatino del martedì. Immergermici. Accarezzare borsette vecchie. Oggetti amati, un tempo da qualcuno. Qualcuno che li ha scelti fra molti altri. Proprio come a volte faccio io. Adoro gli oggetti usati..hanno già una personalità. Possono aver fatto molti più km di me. Hanno molto da insegnarmi. Hanno una storia dentro, ma se ne stanno muti. Bisogna farli parlare.
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16 Novembre Ricordo ancora il freddo di quella sera, quando tu mi dissi che saresti partito. I tuoi occhi. Le braccia conserte. Il freddo. Quello scalino. Il tuo sguardo che cercava il mio, che cercava di capire quanto le tue parole mi avessero danneggiata, dentro. La consapevolezza di veder sfumare tutto, vedere..lentamente..le carte precipitare. Tutte incastrate con pazienza. Lì. In quel preciso momento tutto è crollato. Ecco tutto.
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12 Novembre Vaffanculo ai pedegree. Ai digestivi. Ai bambini con la cravatta ed ai cagnolini col cappottino. Vaffanculo alla prima classe ed alla selezione all'ingresso. Ai tre per due ed alle monetine nel cappello. Vaffanculo a chi neanche ci prova, ad immedesimarsi.
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11 Novembre L'amore non esiste. E' solo un'impressione.