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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020
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Ieri ho messo i guantoni per la prima volta in vita e ho fatto a cazzotti. Sì, a cazzotti con l'acqua. Per un'ora. Come un'indemoniata. Peggio dei nazisti dell'Illinois. Ad ogni pugno immaginavo di riparare un'ingiustizia, di vendicare un'umiliazione, ad ogni calcio affondavo una faccia sbeffeggiante. Ed è stato bellissimo. E rassicurante, perché l'acqua che stavo martoriando, oltre a non soffrire e a non opporsi, mi proteggeva dagli sguardi di chi - vedendo il mio scarso equilibrio - avrebbe pensato le cose più fantasiose - o le più banali. L'effetto catartico di prendermela coi mulini a vento è tutto ciò che mi resta... perché, prendermela con chi? Per cosa? Per una malattia che mi è piovuta dal cielo in un giorno felice, che ha scelto me come ad una roulette russa e che mi si è appiccicata addosso. Non è colpa di nessuno. Ma tant'è. Lei è lì. E, soprattutto, non importa quanto cazzo io mi dimeni, piccolo colibrì forsennato che non sono altro, lei