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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

I pinguini sul cranio

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Tu eri le consonanti Io le vocali Noi, prigionieri di vibrazioni Tu, della stessa sostanza dei delfini Tu, il terzo pianeta Il mio pezzo più eclissato Sei sempre stato nello specchio dietro di me Ti penso come sento un organo malato o guardando le nuvole partire Attraversi la mente come lampi Riesco a sentire i tuoi giudizi, la rabbia Vedo il veleno nei tuoi occhi Alle fine ci siamo scambiati pezzi di vita Abbiamo condiviso l'altalena della morte Ma io, ero asueffatta dall'amore Incapace di distinguere la stella polare  

Spore

Eppure avrei potuto gettare quelle spore di malignità Le tue lettere ne sono cariche più di foglie di felce Invece sono sempre state con me Così da poterle innescare a mio piacimento Sarà che se metti un palloncino nella stanza dei cuscini Nulla gli impedirà di raggrinzarsi. Mi sembra di essere uscita da un'apnea durata quattordici anni Le tue parole, metastasi che intaccano organi ignari Ho l'impressione che l'infezione che ho da qualche parte Non verrà facilmente scovata In questo corpo che altro non è Che la somma di istanti spaziotemporali Di cui fai parte anche tu.

Lettera di (non) amore

 Firenze, 5 aprile 2021 Jér ȏ me , stasera ho aperto la busta che mi hai lasciato in stazione a Bologna, l'ultima volta che ci siamo visti. Aveva ancora il tuo profumo addosso. Aprire quel vaso di Pandora è stato un tuffo al cuore... Le tue parole brutali e bellissime al contempo, sono così autentiche e così disproportionné che s ono felice di averle conservate per tutti questi 14 anni. Tra l'altro era proprio in questo periodo che ci siamo conosciuti, poco prima di Pasqua, vero? Ricordo quella sera. Tu dovevi passare a prendermi per andare a una festa ma eri in ritardo. E ho in mente la scena in cui apro la porta per vedere che fine avesse fatto quello sconosciuto e tu eri di fronte a me col pugno alzato, nell'istante prima di bussare. Ridemmo e poi tu mi dissi: « Enchantè » . Non eri più così incantato di avermi conosciuta in quelle lettere. L'unico difetto che hanno è che sono tremendamente vere. Erano indirizzate a una ragazza che non si sentiva all'altez

KITCHEN REMASTERED

 Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Se possibile le preferisco funzionali e vissute, meglio se con tantissimi strofinacci e le piastrelle incredibilmente sporche. Quando mi trovo al cospetto di queste non resisto alla segreta perversione di leccarle: devo identificare cosa esattamente ha schizzato dalla padella. Se il giorno prima Annie ha cucinato carne per le mie papille gustative è festa. In generale, non mi piacciono gli elettrodomestici, soprattutto trovo irritante il rumore dell'aspiratore di briciole. Trovo invece irresistibile il frigorifero per il suo aspetto monolitico, adoro il fatto di sapere solo io che in freezer ci sia una statuina di Batman e mi appassiona osservarla ordinare i cibi per colore sui ripiani. Lei ha un problema con i cibi gialli: mais, ceci, patate, peperoni, banane, polenta, zafferano e ananas sono introvabili in casa. Credo le diano ai nervi come a me l'aspiratore di briciole. Trovo estremamente affascinanti e quasi eccitanti t