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L'infanzia, per me

L'infanzia per me è i ciucci colorati della fiera appesi in alto nella stalla, i pomeriggi a cercare la tartaruga in letargo, è il disegno di mia mamma che mi rincorre per casa, il pane caduto in mezzo alla strada, Rudy, le recite di Edi, è il sole fra le ciglia, i pisolini pomeridiani odiosi, è il trasloco sul trattore del nonno, è un'oca che mi rincorre, l'uovo alla coque dello zio, la festa del maiale, è giocare con Omar e Fabio, è il nonno, che mette il vino nel brodo a colazione, è fare le casette con le sedie, è la paura di Santa Lucia, le partite a spazzino, è l'uomo nero, la cantina della nonna, suonare la trombetta, le lumache, le letterine a Minnie, aiutare il nonno con le oche, è pensare che ogni giorno era il mio compleanno, piangere quando mi si teneva sulle spalle, giocare a nascondino, l'altalena di Cinzia, i cavalli di Erica, il pianto di Edi il primo giorno di scuola, l'anello di Alan, Cicciobello che non volevo, è cantare sbagliate le canzoni d

..sì alla vita 2010..

..sì a Sarajevo on the road, sì a vivere a Padova, alla sindrome di Baio, sì alla Baščaršija, sì a Genova ed ai suoi caruggi, alla cannella, sì all’Akropolis, alla Champagneria, sì ai cammelli che passano nelle crune degli aghi, al Free Tour, mica tanto sì ai ladri di prosciutto, ai “Goodbye ladies”, alla festa techno nella Chiesa di Sant’Agostino, sì all’Associazione Giuseppe Acerbi, a conoscere uno dei pompieri che lavora nella mia via, al galeone del film Pirati, sì all’Asinocotto, sì a Piazza delle Erbe, alla nostra piccola Canon, sì alle foto in scatola, sì a comparire nei ringraziamenti della Lonely Planet forse, sì al Balcanic, alle persone ritrovate dopo tanto tempo, a Vidalengo, alla 405 dell’Hotel Acquaverde, sì ad Izo ed a Nori, sì al Cammino di Santiago, allo scaldasonno, ai Walrus, alle cacche in testa, sì alle sere al Fusinato, agli ušpiči a colazione, sì ai Magazzini Generali, a Via di Prè, alla cena con gli ex compagni di università, sì a chi fa zampette z