L'infanzia, per me

L'infanzia per me è i ciucci colorati della fiera appesi in alto nella stalla, i pomeriggi a cercare la tartaruga in letargo, è il disegno di mia mamma che mi rincorre per casa, il pane caduto in mezzo alla strada, Rudy, le recite di Edi, è il sole fra le ciglia, i pisolini pomeridiani odiosi, è il trasloco sul trattore del nonno, è un'oca che mi rincorre, l'uovo alla coque dello zio, la festa del maiale, è giocare con Omar e Fabio, è il nonno, che mette il vino nel brodo a colazione, è fare le casette con le sedie, è la paura di Santa Lucia, le partite a spazzino, è l'uomo nero, la cantina della nonna, suonare la trombetta, le lumache, le letterine a Minnie, aiutare il nonno con le oche, è pensare che ogni giorno era il mio compleanno, piangere quando mi si teneva sulle spalle, giocare a nascondino, l'altalena di Cinzia, i cavalli di Erica, il pianto di Edi il primo giorno di scuola, l'anello di Alan, Cicciobello che non volevo, è cantare sbagliate le canzoni di Vasco, cadere in bici nella siepe di rose, le lucertole nascoste nel bancoscuola, la collezione di uova, è giocare a pallavolo come Mila, è cercare di teletrasportarmi, la letterina ai caschi blu, è un bigliettino giallo ritirato dalle maestre, è Bud Spencer e Terence Hill, andare sulla fiera, è il tema su come uccidere la maestra, la doccia a cielo aperto, le guance rosse della mamma, la nostra vecchia Passat, è una cicatrice sulla mano destra, è la scaletta sul fienile, è il russare del nonno Ottavio e i botti di fine anno con lui, i fiori nel mortaio, le pozioni, è costruire candele con la cera del Galbanino, è giocare con la pasta della mamma, buttare la pasta nel sugo, nascondermi sotto al tavolo con le padelle per paura dei ladri, il quadro con la moka, il principe di Bel Air, i pattini, la felpa Campero rosa, i pantacollant con l'elastico sotto ai piedi, è cercare di nascondermi il micio nel letto, un tic olfattivo, la paura del trampolino, il coccodrillo degli ovetti kinder rubato a Edi, l'odore della palestra, le piramidi che non ho studiato, andare a scuola in bici, il bagnino, la manina gommosa delle patatine nell'occhio, la torta con i funghetti, l'odore di pollo strinato, il vigile che mi faceva attraversare, le macchinette fotografiche finte, è i personaggi nel marmo della doccia...tutto questo è la mia infanzia.

Commenti

lieveansia ha detto…
La mia infanzia è stare su una terrazza di un metro per un metro a spruzzare acqua, con lo spruzzino che la mamma usava per inumidire i vestiti prima di stirarli, su un foglio di carta a quadretti scarabocchiato con un pennarello Carioca per poi raccogliere l'acqua colorata su bottigliette di vetro dei succhi di frutta. La mia infanzia era guardare al sole le mie bottigliette colorate di acqua rossa, acqua gialla, acqua verde... E sentire mia mamma rimproverarmi per lo spreco di carta e colore, e dirmi, Se fai così mi rompi lo spruzzino! E poi io come faccio?

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