..sì alla vita 2010..

..sì a Sarajevo on the road, sì a vivere a Padova, alla sindrome di Baio, sì alla Baščaršija, sì a Genova ed ai suoi caruggi, alla cannella, sì all’Akropolis, alla Champagneria, sì ai cammelli che passano nelle crune degli aghi, al Free Tour, mica tanto sì ai ladri di prosciutto, ai “Goodbye ladies”, alla festa techno nella Chiesa di Sant’Agostino, sì all’Associazione Giuseppe Acerbi, a conoscere uno dei pompieri che lavora nella mia via, al galeone del film Pirati, sì all’Asinocotto, sì a Piazza delle Erbe, alla nostra piccola Canon, sì alle foto in scatola, sì a comparire nei ringraziamenti della Lonely Planet forse, sì al Balcanic, alle persone ritrovate dopo tanto tempo, a Vidalengo, alla 405 dell’Hotel Acquaverde, sì ad Izo ed a Nori, sì al Cammino di Santiago, allo scaldasonno, ai Walrus, alle cacche in testa, sì alle sere al Fusinato, agli ušpiči a colazione, sì ai Magazzini Generali, a Via di Prè, alla cena con gli ex compagni di università, sì a chi fa zampette zampette, ai Fratelli La Bufala, a chi “Helloooooooo”, agli Osadia, al Sarajevisko pivo, agli elefanti in piedi sulla proboscide, sì a Via del Campo, al coinquilino brizzolato, quello anziano, quello grasso e quello gay, sì al karaoke del Manhattan, sì A Woodstock 5 stelle, al film quiz, a chi ha la camera oscura sul camper, sì a Vieni Via Con Me, a chi è pagata dai cinesi per portare cataloghi italiani, alle borse di studio, sì alla mostra di Steve McCurry, a quella cretina di 44 anni che tutti i weekend va a Gardaland, sì a consegnare la domanda di laurea, al film-quiz, al Caffè Italia, sì a quando anche gli ingegneri occupano, sì al bucochevuoi.it, sì alla Festa di Sant Roc, ai cimiteri ottomani affianco ai marciapiedi, sì a Zelo Surrigone, sì a via Morgagni 6, alla statua di Wagner, sì ai tramezzini del Nazionale, al caffè da Sant’Eustachio, alla stanza 9 dell’Hostel Galeria Maldà, sì ai senzatetto moldavi che ti dormono in garage, ad indovinare di che nazionalità non sono le persone, sì alle mie formiche da compagnia, a Vale vestita da Wonder Woman, alla cena da Rossella, a festeggiare i nostri 4 anni da Gesù, alla X conferenza nazionale di statistica, sì alla neve a Roma, sì ai conigli agonizzanti del Busonera, a chi “I like to touch you..I’m gonna kiss you”, a Chiara con l’apparecchio, alle ocarine ed ai kazoo, sì a progettare di andare a Parigi in camper, sì alla casa delle palme, sì a chi “balli con me? 28..”, ai barboni che urlano di far piano che c’è chi vuol dormire, sì alle tipe incelofanate, sì a chi “…e se fossi ancora qui?”, alle erboristerie, alle fotografie pinhole ed a Noris, all’ultima cena del cammino a Casa Manolo, sì al culattone, al Brachetti Show, a “Vedere la Scienza”, al tirabouchon, ad entrare allo Sheraton, ai massaggi di Giulio, sì a MondoSano, sì al concerto delle Hole, a dormire in macchina, sì alla sveglia di Mirco che suona ininterrottamente, al Charlie Brown di Modena, al concerto di Kusturica & The No Smoking Orchestra, a Bob Corn, alle cene da Riccardo, a cercare di vendere tazzine di Dior e posate in corno di bisonte, a Maciachini, Sushi Sashimi, Mario Bros, Gibbs, Papà Castoro, Juice ed a tutti gli altri personaggi della Facoltà di Statistica in Bicocca, alla sagra del panzerotto a casa, a “La Lepre” di Genova, a traslocare, sì al cartonaggio, alla 304 dell’Hotel Duca d’Alba, alla nostra foto sulla cruz de hierro, sì ad Affa, ai fine settimana da eremita prima degli esami, a Prato della Valle di notte, all’I.O.V., sì a Park Guell, alla mia meta-analisi, sì ai tempi bosniaci, sì a chi attraversa Praga per vedere un vecchietto con una capra che suonano musica folkloristica e ritrovarsi invece ad un concerto hard rock, alla sangria dell’Alexander, sì all’oste del Vita Nova, ai Golden Power ed a Kevin James, a Pontremoli, sì a via Berti, alla festa nei campi a Remedello, agli aperitivi con gli sconosciuti, al bosanka kafa, all’ortoprassi, a fare la cameriera ed a chi ti lascia la mancia, al Melting Pot Feast, sì al rospetto sulla porta, ai bimbi che fanno i dispetti al mio bel pellegrino, alla Fontana Magica, all’Aftermath of Obliteration of Eternity, al pulpo a la gallega, ai white russian, a scrivere sui muri del Fahrenheit 451, a ricevere il pandoro sul lavoro, a chi odia i giovedì, sì alle cose da consumarsi preferibilmente entro le visioni del Papa, alle pecore assassine, al salmone sotto al letto, ai caffè sospesi, ai mojiti di Chiara, sì alla Cattedrale di Santiago, sì al fonduta party, a 7 esami in due settimane, a fare il pesto, a tutti quelli che hanno conosciuto Jimmy, a Pommidoro, ad entrare nelle piste olimpiche di bob, sì alle mie Camper, sì a svegliarsi presto la mattina per andare al mercato, al Punto Unto, sì a Zoran ed ai suoi racconti su Margaret, sì alle acrobazie di Elena, al mio alterego Bernareggi, alle crepes a colazione, sì a Pavia, alla preparazione pre-cammino, ad ospitare Sara Pray e Thomas Kivi, a sognare Bellocco, sì a León, al concerto di J.Ax, al puzzle di Milano, al Sellaio, alla voce di Filippa, a dormire nella chiesa di Molinaseca, sì al Re Fosco, ai nidi di cicogne sulle chiese, mica tanto sì al bar revival nazi, a fare incazzare i camerieri dell’U Fleku, ai colloqui, sì ad Holga nel cestino della bici, alle lumache fuxia giganti, sì alle Drina, ad andare in giro con le gambe di un bambolotto in testa, alla 53 del Chili Hostel, alle sedie che cadono ripetutamente, ai campi di grano e di girasoli, all’aspiracacche, sì ai Clitz on Fire, alle luci da lettura, alle radiocronache di Pellegatti, a Casa Miguel ed a Benjamin, a Morfeo che offre la cena a dei finti trentenni conviventi, al pellegrino del XXI secolo in taxi col bastone che esce, sì a San Lorenzo, alle feste di natale sul lavoro, sì a chi crede negli elfi catalani con le orecchie di silicone a punta e gli alberi tatuati sul petto, sì a chi fa gli esami completely at random, al Museo delle Miniature, sì alle colazioni della Dani, all’uomo multiculturale smutandato, a festeggiare San Valentino con Yves e Flora, alla solidarietà fra statistici, al ghetto padovano, sì agli omoni che adorano la Pausini e Hilary Duff, a Decathlon, sì a Praga, a Fabio Vettori che mi spedisce i pezzetti mancanti, a Finisterre, sì a via Paolo Sarpi, alla Pilotta, ad accorgerti di mangiare nel ristorante dei clochard della città, alla cena dei coscritti, alle audio guide di Padova, a Milano in macchina, a Piazza dei Signori, sì a “do you want something else?”, alle cene di compleanno artistiche, sì a Ulicamaršala Tita 29/3, ad andare a castagne in Val di Taro, ai nostri cinque minuti di celebrità, al locale col bagno più bello del mondo, ad avere i relatori più fighi dell’università, sì a Giufà, a costruire album fotografici, sì all’Anfora, agli sputafuoco, a Santamaria a teatro, a chi vuole affittare capelli per cinquecento euro al giorno, sì a regalare titoli nobiliari, sì al Pedro, ai parcheggi di Zagabria, a chi chiede ingenuamente se i dread si creano con lo sporco, sì ai mercoledì padovani, ad incontrare Maria ed una compagna delle elementari passeggiando per Santiago, sì al concerto dei Pixies, alla Mela di Newton, al Museo del Tunnel, sì a Promod, al Baladin, ad insistere per offrire una birra a chi si rivelerà poi musulmano, a Ferrara sotto le stelle, all’Albergue Jesus, al covo di soggetti inquietanti che salutano con la manina, a quando è tooooo late, a chi ti sputa addosso latte fermentato, alle pause caffè al Busonera, a chi si dimentica la valigia sul bus, al Doppio Sogno, alle rose di Sarajevo, sì ai campeggi improvvisati sulle rive dei fiumi all’alba, al boiler sempre vuoto nei momenti peggiori, al tavolo 6, al Policlinico Mangiagalli, al bar Castellino, sì a El Born, a chi ha scambiato il giorno con la notte, a chi crede che i semi dei peperoni siano tossici, sì a guardare Italia-Slovacchia con il rappresentante del Folletto, sì ai francesi che sbucavano nei momenti più inaspettati, a Willie for president, a chi ti regala un biglietto d’ingresso per la mostra della Kusama, ai tappi per le orecchie, ai ćevapčići, a L’Ocelle Mare, alla 4 del B&B 3 Coins, a dare del bresciano ad un bosniaco, sì a David Cerny, ai pesci di Raffaele, sì a chi ci chiede se in ostello si va in giro tutti nudi, sì al tartufo di Alejandro, a rischiare di rimanere chiuse in metro, sì alle dichiarazioni dei compagni delle elementari, ai simpatici Corsi, al Papaqua, a chi è no lobo, sì alla vita di coppia con Elena, sì a Cazim, sì a scassinare la propria bici, a chi ti aspetta sotto al lavoro, alla cena con i compagni di facoltà ed alle sue regole, sì alle bacchette cinesi in posti impensabili, all’autocombustione, ai Folkstone, ai menu del pellegrino, ai pranzi domenicali, sì all’Arci Bellezza, alle sessioni di studio con la Dani, a Casa Batllò, a ritrovarsi con in tutto solo 56 euro, sì alle grigliate di statistici, a chi “ano”, al farro, a riempirsi le tasche di arachidi, a chi si addormenta con il braccio nel distributore di sigarette, all’arte contemporanea cinese, sì a chi “Mmmh..you’re little..I will kill you”, alla fermata Cavour, agli aperitivi a Dese, a chi vede in 3D, ai matti dello psichiatrico, ai viaggi in treno con Bagnardi, al Carnevale Ambrosiano, alla fiamma eterna, al Recioto, sì a Delitto al Ristorante Cinese, alle campagne bosniache, alle persone distrutte dalla Rakia, al viaggio di 5 ore Milano-Dese, alle serate fra donne, sì ai “may I prepare you the bill?”, alla maglia dei 9mm, alle offerte ai pellegrini, sì al multitasking, ai pranzi nella dependance di via Berti, alle poesie monovocali, alla mia festa a sorpresa, a trovare gli After ad un concerto, sì a Elianto, agli aperitivi del Mom, a Piazza Embriaci, ad incontrare amici di amici durante il cammino, a vomitare addosso a chi ti chiede dove hai preso la focaccina, sì a Boccadasse, all’hulahoop attaccato al lampadario, sì alle Antiche Sere, agli “yes, why?”, a passeggiare nei boschi quando è ancora notte, sì al Teatro Verga, sì alla Festa de Gràcia, a Piazza Erbe, alle focaccine genovesi ed al pesto originale, sì a Zita, ai ciciarampa, sì ai marchi convertibili che nessuno ti converte, al Sottovento, al mago delle bolle, agli abbordaggi in treno, a dove finiva il mondo, sì ai colloqui in cui ti chiedono il civico dei Simpson, al Museo del Comunismo fra un McDonald ed un casinò, sì al Convivium di Volta, a Trudi, Fafi e Rizz, alle uova colorate, alla credenziale piena di timbrini colorati, sì al Vittoriale, agli hippies de La Faba, al Midian, al vin brulé, al pomelo, ai piatti vegetariani col prosciutto ed ai mix di carne con solo il bacon, al tabaccaio di Piubega, sì a Radio Aut, alla solidarietà durante i guasti ai treni, ai colleghi Alessandro, Mauro, Manuela e Daniela, a chi non ha ben chiaro il concetto di revisione, ai giochi di società, sì alle mie cistine, agli uprusgnegne, alla pasticceria sotto casa, alla Coldiretti, alle medie a 25 Kc, al Plinius, ai viaggi su un’Idea, al PAC, a chi il mercoledì si fa la doccia, a Dialogo nel Buio, sì ai minareti con i muezzin che fanno i gargarismi, sì al Kino Bosna, sì ai viaggi non convenzionali, ai compagni di cammino, sì a Slide, sì a chi ha tutta la vita davanti...

..sì alla vita..

Commenti

Anonimo ha detto…
Wow! Grazie! Ho sempre voluto scrivere nel mio sito qualcosa di simile. Posso prendere parte del tuo post sul mio blog?
Anonimo ha detto…
Mi piace questo post - totalmente kewl! Ben fatto! Sto tornando a questo ...

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