..sì al mango, all’ughaga dello SriLanka, al tipo che mi suona ogni giorno davanti a casa, sì a chi è imbarazzante per la natura, a chi “heeeeeehey baby! UhAh!”, a perdere il cellulare per poi trovarne subito uno uguale, sì agli aeroporti, a chi mi ha tenuto sulle spalle nei concerti, a scoprire di aver passato le prime ore dell’anno con Tucci, sì al mese in Burundi, ad avere la truccatrice, a chi ha pestato Jack, sì a chi mi ha regalato una ricarica senza saperlo, al Ratafia, a spingere sui viali un macchinino del golf, sì a Edy che vive con sei spagnoli, a chi non riesce ad immaginare una vita senza associativa, al 6 fritto, a chi ha un campanellino attaccato ad una scarpa, a chi parla nel sonno, al mio primo curriculum, sì a smontare la scatolina che fa muuu, sì a il:grande/omi, a chi viene licenziato e riassunto lo stesso giorno, a chi non è capace di intonacare, sì a Rusaka, chi sbocca dal letto a castello, sì alle suore che guardano Don Camillo e Sister Act, al sacco a pelo, a raccattare i mobili per strada, ai provini per le nuove coinquiline, a girare la città nel baule di una Y, alla messa in kirundi, sì alla barca del giappo, ai pappagalli allevati a mano,sì alla canna da zucchero, sì a vomitare nel cortile delle suore, alle barzellette barundi, all’eucalitto, sì ai tipi con i bonghi nella metro di Piazza di Spagna, agli scemaré, all’eclissi, sì a Kinpro, alla festa dell’Unità, sì a far finta che il mio amico si sia fatto male per farmi dare il ghiaccio per gli aperitivi, a chi viene filmato a sua insaputa in momenti di intimità, sì a Fufi ed Adi, a cercare casa per il Gian, alle aule studio, sì a cercare a gattoni qualcosa che è sul letto, all’oceano oceanico, alle lauree della Elena, di Ilaria e Fra, a Gloria che scappa in Sardegna, alla giraffa che muore, alla sorgente del Nilo, sì a Pippo e alle sue amanti, agli incubi africani, sì alle tre gongolesi, a chi mangia gli omogeneizzati, a servire alla festa di Santa Margherita, a stare sdraiati a parlare sul lago, sì a Sangue, a chi vende pulcini nuovi, a chi è molesto, esto..Sparalesto, sì alla Sub Dued e alla Brandy Melville, a chi mi regala un braccialetto perché l’ha trovato per terra, non gli andava e sono stata la prima persona che ha incontrato, sì a chetempochefa, a fare la foto con Gabry, a chi corre a Firenze per rincorrere Ricca, a quando ti sembra di essere in un film, sì al Galbanino, sì alla mia mucca d’autore, sì a Nanni Moretti, ad essere svegliati dalla Croce Rossa che ti riporta a casa la morosa, sì a dare la malta in Burundi con un muratore bergamasco, sì a chi caghei e a chi miriam, a Pop Anna, sì ai possibilisti, alle serate fra ragazze, sì al primo compleanno del Siesta, sì ai vecchietti che passeggiano mano nella mano, sì a Giallone, alle feste spagnole, ai casting, a Muccino e Verdone, alla Street Rave Parade, sì alla festa della donna, sì alla fermata Albini, a demografia, a chi viene inquadrato, a Ezio e le sue offerte, sì a Beppe Grillo, sì a chi non mi vuole parlare perché ho un brufolo, alle foto e ai filmati del cellulare che ho trovato, sì a Francesca Poltronieri, a chi mi chiude fuori, sì al karaoke, a Toni, ai camerieri del Sugò, a Slevin, a fare la turista, sì a chi gli scende il cervello, a chi in ambulanza impezza gli infermieri, all’UDU, allo Svarione degli Anelli, sì a giocare al minigolf, ad andare per negozi con Davide, sì a toccare le zinne della Falchi, ad andare al luna park, sì a chi balla il liscio con me a Castelnuovo, al piccolo Lippi, alla festa dell’UNIversiTA’, a chi “can’t stop the pusher”, al mio primo orale con relativa sbronza, a Nadine, a chi fa la Barbie in una discoteca, sì a chi vuole chiedere al tedoforo se ha da accendere, a chi “’mbronde”, sì a scalare il San Luca, a chi suona la tromba in treno per non pensare al ritardo, alla pita, sì a Volver, al circolo, ai giardini di Scienze Politiche, a chi si vede puntare una pistola contro da un poliziotto, a mancare a qualcuno, a chi mi incanta mucho, a fumare a telefono con la mamma, a ballare scalzi, sì a chi mi porta il giornale ogni mattina, sì a giocare a scacchi, a scoprire che si può vivere bene anche senza tele e cellulare, alla gente assurda dell’Ex Machina, a via gobetti 15 e 17, ad Adamo e Fedele, ai vicini invisibili che mi tengono compagnia anche di notte, a lavarsi i denti nella vasca, ai pachistani, ai cammelli a Piubega, a chi ha un violinista in sala, sì a chi non riesce a starnutire in pubblico, a chi si fa venire a prendere in ambulanza, sì a Giobbe Covatta, sì a chi cerca di tradurre il cirillico, alle Cachondos, alle macchine che prendono fuoco, ai navigatori satellitari spericolati, a chi mi lava tutte le lenzuola, ai braccialetti che tolgono energia, sì a via Rialto 12, sì alla parlata pseudo-veneta di Jole, a Gianni, sì a chi mi sogna su un albero, alla tendina in bagno, a bakeca, a chi chiede “scusate, per via di darcela?”, a chi si rinscemunisce se non dà il buongiorno a Fra, sì al Meraviglioso Tubetto, sì a chi “perché pulire una pentola quando si può sporcarne un’altra?”, sì a giocare a twister, ad andare al cinema, sì a chi viene dal pianeta Mentadent, a chi gioca a mungersi, a cucire il pigiama della Chiara, al pesce Scalari, all’accoppiamento degli inseparabili, sì al Global Orgasm, alle piante che si suicidano e ai pesci che bevono, sì alla luna anche se è totalmente inutile, al cubo di Rubrick, sì a scoprire dopo un mese che Marco è dentro, a giocare con un topo, al Pratello, sì alle finestrella in via Piella, a chi regala dei depliant, un limone, una foglia sintetica, un cavatappi, dell’uva finta e un fungo ammuffito, sì ai commenti sul blog, sì a perdere l’aereo e la valigia, ai kebab, a via Albini 11, alle serrande mezze abbassate, a fare i biscotti, a ballare nelle piste vuote, agli ingegneri nerz, a chi ricordo la mamma, sì ai reni che tanto ricrescono, no?, ad aspettare il treno per poi decidere di non prenderlo, alle cose eccezionali veramente, ai leoni di via Codivilla, sì a rantolare a telefono con Davide appena sveglia, a rientrare la mattina, a chi pensa che sia perverso sedersi in fondo all’aula, sì a chi vuole fare pancia a pancia, ad addormentarsi nudi, ai viaggi con Edy, a ballare a Villa Serena, ai paninari di notte, all’accoppiamento dei ricci, a chi mi scarica da eMule, sì a CSI di Tarantino, a lavorare l’argilla, ai Dì ‘ndel nas, sì alla mostra di Keith Haring, ai ciocofresh, sì alla sindrome del gemello evanescente, a chi ha buttato un perizoma nel water del Siesta, sì a sfilare, a chi vuole andare alla cow parade, agli snuff movies, a Paola a Parma, a chi tiene dei comizi su uno sgabello in piazza, sì a Profumo, a farsi rubare il telefono sotto al naso, sì a chi non esce perché deve fare un vaso con Demi Moore, a tenere la mano ad Edy prima dell’esame d’ammissione a scienze della comunicazione anche se lei si è iscritta a scienze della formazione, sì a fare colazione in via Zamboni in pigiama, sì agli Umuzungo e ai Barundi, ad Ale che mi scarrozza per la città in motorino, a chi si fa dare un passaggio da un tipo con puttana a bordo, a Quinto il cireneo e al biondo caelù, sì alla Primus, al letto con sotto l’asse del tavolo, all’unico crucco che beve acqua, sì ai mondiali, sì al Sesto Senso, a Dianetics, a Tamburino, ad andare in giro su un pulmino da sette, sì alla Metamorfosi di YaYoi Kusama, a Rondinoni, a visitare le città, sì al concerto dei Motel Connection, a Pietro il Grande, ad avere un frigo come armadio, allo zucchero filato, alla pizza con le patate, sì ad entrare gratis e ballare sul cubo della consolle del Lobby, sì a chi se ti va bene ti lega, a chi dorme con un copriocchi, ad essere l’unica ad aver fatto domanda per l’Erasmus, ad Alice che era veramente nel paese delle meraviglie, a chi si lava i denti prima del caffè, a fare il sacco al letto e spalmare il gel sulla maniglia, a fare pipì davanti al Parlamento, ai pomeriggi passati mangiando biscotti, bevendo vino e giocando a carte, sì ad avere un cinese di 130 kg in casa, a chi ha fermet l’amazi en del’ort, alla birra con la granita, sì a Quattrocoperte, a chi aspetta due ore Teresa sui gradini di casa per farle la ramanzina, sì a Piazza San Francesco, ai letti a castello, sì a tifare Argentina, sì a chi diventa zio ma soprattutto sì ai nipotini, a sbronzarmi con mio cugino, a chi “laif is nau”, sì al gay pride, ai quadrifogli, sì al Gancia, sì a chi ti prende su mentre fai l’autostop, a Gloria e alle tetteske, alle danze dei guerrieri, a piallare, sì a vincere al Bingo, a vivere con due mafiose, a portare la gente alla croce rossa, a tappare i buuuuchi, sì alle fusa, alle donne burundesi, alle imitazioni di Chiara, a chi va a Londra senza dire niente, sì al mercatino del martedì, a chi fa la sesta, sì ai FridaX, a chi vuole chiamare il 113, sì al tempietto di Parma, sì a girare Bologna in macchina, a chi ha rubato la fiaccola olimpica, a ciabattare, sì ad Amabili Resti, sì al palio della capra d’oro, a chi vuole andare all’Hotel Fox, agli gnugnu, sì al mio www.mapercheno.blogspot.com, sì al mio primo 30, sì a San Marino, a chi vuole vedersi almeno un porno francese, a mettere in imbarazzo l’attore di Lavorare con Lentezza, ai giornali in bagno, agli artisti di strada, alla festa a Puianello nella casa più inquietante che io abbia mai visto, ad Anna, Chiara e Rossella, alla via lattea e alla via Primus, a chi ti rompe i pantaloni, a chi devia i seminaristi, sì al sole appena sorge, ai Giardini Margherita, agli arancini, sì a riprovare gli ex, sì agli urugu, a Bujumbura, sì a chi attraversa Bologna con le scarpe in mano, alla Calò, sì ai sette segreti di Bologna, a Vale ex rasta, ad imboccare qualcuno, alla birra di banana e a quella di sorgo, sì a Nazzu, a ritrovarsi della gente seduta in cucina, sì a chi gli sale la branda e gli scende la catena, a dare la caccia al Naza e scovarlo, a dormire fino alle 4 di pomeriggio, a chi mi vuole fare un verbale perché imbratto la città, alle fototessere di Edy, sì al concerto di Lou Reed, a chi mi vado lavo, sì al divanoletto, al Cassero, a chi vede le madonne e fa il passo del giaguaro, alla funivia, sì al pomeriggio all’Ikea, ai vasi pigmei, a prendersi un caffè con la Cocchi, sì a chi è di un in botta, ai noccioli delle ciliegie, sì agli aperitivi, ai colli bolognesi, a giocare a freccette, a leggere i libri nelle librerie, sì a dormire stretti, a chi è un paguro, al mio primo aereo da sola, alle notti prima degli esami, alla gara di notizie assurde, al topo fritto impiccato, sì a chi mi compra le sigarette in accappatoio, alla portoghese, a via Emilia Levante 188, sì all’Arteria, ai mandarini, al lago Tanganika, a darsi testate, sì ai profumi densi di ricordi, a convivere con Edy, a beccare i professori in discoteca, al cinema di pomeriggio, sì a chi cerca di convincermi che i francesi portano malattie, all’accoppiamento degli inseparabili, ai neozelandesi che dichiarano guerra agli opossum, sì al 25 Aprile in piazza Maggiore, a chi mi mette vestita sotto la doccia, sì al tour di Bologna in 24 ore, a chi mi dà una spalla per piangere, sì alla notte di sabato 8 Luglio, ai miei genitori che mi sono venuti a trovare, a chi soffre la carbonara, ai forni aperti la notte, sì al Primo Maggio a Roma, sì a chi si capotta giù dalle colline, ai vestiti vintage, a chi mi regala il cellulare, alle cene di Andrea, sì a chi apre le porte con uno sturalavandini, sì al Luci D’Alba, a chi Cucupio, al tartufo, sì ai film di un’ora e mezza in mongolo sottotitolati sui cammelli, ad entrare nel Palazzo Re Enzo, a staccare campanello e telefono, alla mia nuova camera, sì a chi ha un buchino troppo affascinante vicino alla bocca, sì alle cose belle..sì, belle però adesso non è che devi continuare, sì a chi passa davanti all’autovelox spingendo la macchina, ai bijumbu, a chi “palamadò!”, sì alla caccia al tesoro, sì a chi ha il mio stesso posto prenotato, sì all’emisfero sud, a chi chiama sempre mentre stai mangiando, a Silvia, Maria e Isadora, al mio lettone, agli amici porzione singola, sì al profumo di bucato, all’acqua calda sul collo, alle serate sul molo, a chi si fa tagliare la carta di credito, sì al cibo svedese, ai dolci risvegli, sì al concerto degli Afterhours del 30 Settembre, a quando fuori è grigio e si sta bene in casa a chiacchierare, alle prove masai, sì a chi scioglie i tabù nell’alcool, a quando ti si accavallano le dita dei piedi, sì agli ippopotami che rubano l’ombra, a dormire con la sua maglietta, sì al mare a dicembre, al cinese, a raccogliere le conchiglie, a chi mi capita sotto casa per dirmi “ti voglio bene”, a piangere di felicità, ai saluti prima della partenza, a constatare sempre più che il mondo è proprio piccolo, sì a non riuscire a litigare, a vivere senza televisione, ad avere una paura schifosa che tutto finisca, sì a sentirsi leggeri, sì a tornare..ogni tanto..



..sì alla vita..

Commenti

Anonimo ha detto…
ciao!!!! ohhh finalmente!!!! sono riuscito a capire come lasciare commenti... basta restare anonimi.. (comunque sono andrea) ho messo anonimo perche' se no mi chiedeva la password...
Non aspettavo altro... si perche' ormai e' diventata una dipendenza leggere i tuoi si alla vita...
Mi hanno davvero emozionato, come al solito originali e assolutamente tuoi... resta sempre cosi'... perche' sai essere originale e semplice allo stesso tempo
Anonimo ha detto…
si a noi due....perchè ovunque andrai rimmarrai sempre ed esclusivamnte la mia dolce e curiosa piccola!!!
il:grande/omi ha detto…
Non ti trovo più qui, con mio grande dispiacere. Coraggio, ritrova le parole. Le pagine s'ingialliscono, a furia di rimanere senza inchiostro.

Un abbraccio sincero.

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