..sì alla vita 2011..

…sì alla telefonata di Nanni Moretti, ad essere (dottoressa)2, agli orobilogi, alla giusta distanza, a chi mi sa far passare il singhiozzo, sì alla mia famiglia padovana, al Pigneto, sì al mio papiro, al Pollaio, sì a Ljubljana, sì al mercatino di Jeu de Balle, sì allo Slava’s Snow Show, sì a vincere due borse di dottorato, sì a chi fa coming out, al Metelkova, sì alle lanterne magiche, alla 212 del Bit Center Hotel, sì all’orto botanico patavino, ad occupare l’Alibi Hostel abusivamente, al medica, sì a mangiare vietnamita a Belleville, all’Ultima, sì alla Focacceria da Francesco, a prendere voli per festeggiare eventi che ancora non sai, sì a chi un giorno vorrebbe conoscere i suoi veri genitori, alla Fra che ogni anno perde almeno un giorno per leggere e cercare di capire questi sì, alla riunione di statistiche da me, all’Innominato col tè, al Rock in Idrho, alle cose senza impegno, a Sara a Londra, sì al Rangoli, alle gite di fotografia, alla feste in cui ognuno porta una lampada, sì al mio articolo su Mappamondo, a fare i tortelli a mano, a Trieste, sì alla laurea di Silvione, sì ad incontrare amici in aeroporto, a Saltatempo, mica tanto sì agli ultrà del Cesena, sì all’1° Petersfield Road, ai buoni da 47 euro al Nazionale, al ristorante greco, ai free tour di Amsterdam, Belgrado e Parigi, alla Drogheria Preti, a chi prende ripetizioni di statistica, sì a tornare a Londra e sentirsi a Roma, sì a Miramare, a chi ti bacia i piedi per strada, ai diversamente spagnoli, al raduno afro a Prejon fra gli autoctoni, a fare il Censimento, sì alla stanza Enne dell'Ostello Tergeste, sì a Ca’tron, sì a Felice Merda, sì alla camminata slow-motion post-cevapcici, sì a chi prende a piastrellate la macchina di Giulia, a Fiume, al Duke of Sussex, a 68 Rue Louis Blanc, a chi porta via i sassi dalla Toscana, a chi mi ha permesso di compiere gli anni d'estate viaggiando ai confini del mondo, alle Marlboro da figa vacua, sì alla mia sciarpa, a pagare parcheggi inutilmente, a cenare Dai Tosi, a chi ti porta la brutta copia del questionario, sì a Spalato di notte, sì al genio di Max Boublil, sì a volontarieggiare per il FL, alla convivenza con Giulia, a Platone e Aristotele, sì a giocare a nascondino nel Palazzo di Diocleziano, a chi si ferma a Bologna 20 euro, al Pedrocchino, a Elena di Euripide e soprattutto ai dioscuri, sì ai piatti misti del Lunanuova, sì a Terni, all'unico neo dei Balcani, alla coperta patchwork, sì a suonare cucchiaini, al Festival di Internazionale, sì a mangiare angurie a morsi, a Cristina incinta, sì a sfondarsi di pesce a Podroga, alle colazioni in riva al mare, a rimettersi a studiare matematica, alle birrette dopo il Monday, sì all'Ammazzatore ed alle sue vittime, a chi a Medugorie parla italiano e veneto, a Mc Cevapcici, sì ad andare a comprare le gallette all’Altromercato e svaligiarlo, a salire sul minareto, al cinema all’aperto, ai tuffi dal ponte di Mostar, al Male, all’aperitivo al Caos, sì ai Gipsy King in macchina, a chi preferisce essere ingenua, a tornare a Sarajevo, alle giornate in redazione, alla canzone del leprottino, sì sì sì ai vecchietti sordi che comunque ascoltano in silenzio la tua poesia fino alla fine, sì a conoscere meglio i compagni di viaggio, a Udine, a distrarre Andrea per portarlo al Kino Bosna, a chi ha il fame, sì al Ribica, sì ad Amor Vacui, sì ai Buskers, al nostro re di cuori e al pesce dei desideri, agli scioperi che ti bloccano a casa di sconosciuti, a Chiara F. a Castel, al suono dei bimbi persi in guerra, sì a chi deve limonare tutto da una parte, a chi si deve dare una calmata che è piena di energia, al Bosco delle Fate, sì a chi cancella ricordi per fare spazio al cibo, ai fuochi d’artificio in Prato, alle Kafane, sì al montaggio video, alle ochette che si lavano rispettando le norme dell’igiene, ai ranganelli, a Mariasole, a chi keep going, mica tanto sì a fare la ghianda, alla Casa delle Farfalle, alle prestazioni occasionali, al giappo-china che sa sempre indicare la strada, sì a chi comes from Gardaland, a fare colazione sul Canal Saint Martin, all’elasticità, al Bar Alic, a fare il bagnetto in mare appena svegli, sì a passare la frontiera bosniaca con la parola d'ordine, al ristorante eritreo, a rivedere Ado, sì a chi "what happens in compleanno stays in compleanno", a chi sotto l’ombra del pino là nel mare un delfino, alla Biennale di Venezia, alla signora che la mattina ci ha pettinate, a chi si scandalizza se metti la cintura, sì alle Pekare, ai lucchetti con la combinazione, sì al Cirque du Soleil à Paris, all’Osteria Do Spade, alle sette paste a 2.50 euro, sì a Guca, a Megahertz alle Nane, sì a dormire su un fianco, a progettare viaggi, alla Karadordeva, ad Anna e Jerome, sì all’Ederle pieno, a svuotare l’ufficio, alle serate al Fistomba, sì a Milanka che suona nei Pivo, a chi ti obbliga a bere Rakija per rispetto alle tradizioni serbe, agli "e poi..chissà", a chi decide di lasciarsi nel campo delle tende in piena notte, sì a cenare in una trattoria a San Gemini, sì a chi è tri metra gazirana, sì alla Skadarlija, sì alle secchiate d’acqua la notte, a Beograd, al 55esimo dei miei nonni, a Mirco in discoteca con la cuffia da piscina, a Tim Burton che si gira in macchina, all'Hedonist Hostel, alle multe serbe, ai pomodori/al paradiso, sì a chi pravo pravo pravissimo, al botellon statistico, alle figarette, sì al Fly, sì al porta banana da borsetta, sì alla Biblioteca Vivente di Verona, alla Sig.ra Spezzindue, agli autoscatti estremi, al Ponte sulla Fava, sì a fare 2700km senza una cartina e "arrive" sempre, sì a chi "we are Maragoni", sì a Cobò, sì a Coccole, a chi se magna, alla Fondazione San Zeno, ai battesimi dei camerieri, alle top 5, sì a Pez e alla chiacchierata fino alle 3 di notte, a Gianni Bigon, a leggere i fondi del kafa, alla caccia al tesoro del fantomatico Krist Hostel, a fare tabelle di marcia solo per sbattersene, sì all'alba a Venezia, sì ad imprecare contro Calatrava, sì a chi ti chiede un John Lennon, all’Esapolis, sì a vincere uno – anzi, due – biglietti per i Gogol Bordello, a chi sta spalle alla schiena, sì alla Sex Machine della Musso, a “Come potete sopravvivere alla fine del mondo”, sì alla notte a Srebrenica, sì ai postini dell’Arcella che ti offrono da fumare sugli intercity notte per Roma, sì ai rigurgiti adolescenziali, ai lacaniani, alla mia prima carie, sì al Cerebration Festival, a Cartier Bresson, a Meliconi, sì al caffè del nonno, agli eventi 100, sì a parlare francese nel sonno, agli Scavi Scaligeri, a servire un amaro a Gabrielli, sì a pitturare Casa Morgagni e coinquilini, sì a Criceto32, sì alla Fujica del papà, al cappellino firmato dal Gianlu, alla crémaillère di Flavia et Romain, alle scimmiette di mare, a chi mi telefona la mattina per dirmi incredula chi si è ritrovata nel letto, sì a vedere un film su Pino Masi, alla mostra su Benigni, a chi progetta di portare in giro l’estate con funghi travestiti da ananas, sì a biciclettare per Utrecht, ai pic-nic in Prato, sì al Black Mamba, mica tanto a chi non è amico delle persone se non ci è stato a letto, al (kebab) di Aladino, ai regali degli inquilini del piano di sopra, a Lithium recitata, a chi a 36 anni sarà ricchissima, sì al tamarindo, ai porco Tensing, alla 137 del Belmont Hotel, al taxista David che mi aspettava agli arrivi col cartello, sì a vincere il diploma di naturalista amico degli insetti, a quando Giulia al cinema russa, sì a “Nulla è in regalo”, sì ai passeggeri che leggono libri ad alta voce, a costruire agende, sì al Laso, sì alla corsa dall’aereo agli arrivi, a chi mi chiede se la sveglia sta suonando davvero o è solo nella sua testa, ai supereroi nel freezer, alla sezione numero 4, sì a Vupii Golberd, al Portello River Festival, sì a chi dorme con “i poveri”, sì al concerto dei Foo Fighters, a chi decide di andarsene dopo la terza persona che cade nella buca, sì a Via Genzano 38, sì a Filattiera, a tutto quello che succede nei seggi elettorali, a Tom e Jerry, a chi mangia panda in scatoletta, a chi rompe il vaso mortacci sua, al kiss crossing per limonare gratis, sì a discutere ore su dove andare a vedere l’alba finchè non arriva e non ci si è mossi da lì, ai colloqui telefonici, a Freccia che ha raggiunto Nana, a Noris a Gazoldo, alla coda per il (tuo) bagno con lo spazzolino in mano, al nan, sì alle Giovani Realtà del Teatro di Udine, a convincere Tonin con la sola forza della vodka, sì a Bruxelles, sì a commuoversi al tempio Shri Swaminarayan Mandir, sì al New Age, all’Anfora, sì alla mensa del festival, mica tanto sì al muschio di Leicester, al liquore di Terrano, sì alla bottiglietta col filtro, alle cene fra donne, sì ad Alejandro col cartellino col mio nome agli arrivi, al bar della Rosi, al proprietario Mazzinga, sì agli orti della Fusinato, sì al botellon, sì agli amici porzione singola che incontri in aereo quando viaggi sola, sì al giorno di Pasqua sulla spiaggia di Ghent, a 127 Avenue Philippe Auguste, alle notti in piazza, sì ai Buena Mista, sì alle persone con cui potresti parlare per ore di Santa Maradona, a chi non uscirebbe mai con una con l’alluce valgo, ai Super Tramp di Antani, sì ad incontrare Nanni Moretti, ai massaggi di Giulio, al National Geographic Cafè, sì a San Girolamo protettore dei Lego, sì ad Alex l'ariete, agli inutili appostamenti davanti all’UCL, sì a saltare sui tappeti elastici, a vincere libri di statistica, al parrucchiere Riccardo, sì a Movida, alla cena con l’avvocato, alla Despar in stazione, a Piazza Alberti, alla 1076 del Radisson di Stantsted, sì a Shakespeare & Co., a rivedere Cedric, a DavidHood che ruba allo stand per dare agli amici, sì ai Doodle, sì al Summer Student Festival, alle fan che mi attendono in stazione e ai bodyguards, sì a cantare la canzone di Robin Hood col taxista, a chi pensa che pestare pezzi di cane porti male, sì a chattare col Gianlu, ai waffel, sì a Rue de Capucins 10, sì a montare la panna con il trapano, ai gatti nei coffee, ai vinai che ti portano a casa 45 litri di vino, a chi da grande vuole aprire un agrinido, sì a conquistare il pagliaccio Olek, al Blue Day, a chi diventa invisibile durante le interrogazioni, sì a “6 milliards d'Autres”, a chi attualizza gli orgasmi, alle prove che abbiamo superato per vedere Slava, alla serata a Soho con gli amici di Sara, sì a Zushi, a Giulia in Australia, al calendario della Cicciu, a tornare dai concerti ed andare direttamente a lavorare, sì ad avere ad una festa teta e sigma cappello, al tempio buddista di Rue du Disque, a Mirco che porta a casa le brioches, a svaccarsi davanti al Pantheon, a svegliare Alessio con una secchiata d’acqua, al cous cous coi ceci di notte, a chi ti porta il caffè senza che nemmeno tu glielo chieda, agli scontrini di Sherwood, alle colazioni sul terrazzino, alla stanza degli ospiti, sì a Forte Marghera, ai pomeriggi con un telo e un libro in Prato, à chez Lili et Marcel, a prepararsi il pranzo, sì alla felicità nei pomodorini secchi, alla colazione con uova e bacon, sì all'ospitalità di Fernanda, Elisa e Chloè, all’aperitivo a Venezia, sì a chi ti fa la guardia e ti dà la manina mentre dormi, alla befana-patata, sì a (ethic), a fare le sei e mezza di mattina e non sentirle, a chi fa affari al 23, alla coreografia di Shout, al bottone per espellere il cd dal Mac, sì a Sara che si presenta alla festa, sì al Carnevale di Venezia, a chi si toglie gli occhi azzurri prima di andare a dormire, a yogurt e mascobado, alla bacarata epic fail, sì alla terrazza Zanchi, alle palandrane, sì alla Pancake House, al tour delle luci, agli uomini che simulano l’orgasmo, sì alla festa dei volontari di Sherwood, al Gugghenheim di Venezia, a fare l'autostop, sì a Thomas di Borgoricco, al corso di fotografia, sì a quando la mattina a lavoro ti senti come nella pubblicità del Bacardi, a conoscere Spencer, sì alle polpette patate e ricotta v.3, a scoprire che c’è una festa a casa mia grazie ad un invito su facebook, alle cialde del caffè, alle schede di votazione annullate, a Via Guido Reni 33, al simpatico micio Attila, a inseguire i treni in bici, a chi ti chiede se hai finito la quinta elementare, sì ai mandala, al biscotto grande grande, al Little Coffee Shop, a Chiara, Jacopo, Riccardo e Massimo, a giocare col pongo, al camembert per combattere le sbronze, sì a Kenny Random, a chi si presenta ed infila sotto il tavolo, sì al cinema Nuovo Sacher, ai viaggi in treno con gli ultrà del Bari, a Herman Medrano, alla cena nella villa di Elena, a chi offre il caffè ai rilevatori, sì a stereo mood, sì ai Carichi Sospesi, sì ad andare in canoa per i canali olandesi, a chi sopravvive alla fine del corso, sì ai freccia argento, a chi ti manda le ecografie, a riempire zucchine, a chi scoiattolo!, a Peter’s tea house, sì alla Par Tòt 2011, a chi accende il batticarne, sì alla kind of night where everything could change, alla facoltà tappezzata di mie foto, sì al tiramisù da Pompi, sì al forever young party, sì al Museo di Anne Frank, ai micini trovati affianco ai cassonetti, sì al Koninginnendag, al Rivolta, al lanciatore di uova di piazza Tienanmen, sì a servire da bere ai decerebrati dell'Altavoz, sì alle mie foto in una mostra fotografica, sì a chi da grande voleva fare la tabaccaia e chi Sailor Moon, al World Press nella Old Church, ai Clitz on Fire, sì alla Fraschetta di Frascati, sì alle foto slow kiss, a preparare il papiro di Martina, a chi mentre fai colazione si spalma la brioche in faccia, alla laurea della Smarzi, ad incontrare Giulio ad Amsterdam e Omi a Groningen, sì alla mooncup, ad Empatia Blu, al Joint, ai primi pezzi di Jovanotti, alla musica del Cambridge Bar, sì a quella cosa che si vede dal Cupolone ma non si sa cos’è, a non trovare parcheggio a Piove di Sacco, a chi fa fatica a digerire le favelas, sì al matrimonio di Stefano, Flavia e Gloria, a comparire sul Gazzettino come una stalker di Nanni Moretti, al tuffo nella fontana della Montagnola, sì allo slatentizzatore, sì a tutti quelli che hanno moralmente consegnato con me quella domanda, alla pizza con le noci, sì a Titti, a entrare sfatti in un mini market, a Seba che balla, a Studi sulla città di K., a vincere un buono della Feltrinelli, all’Asinocotto di notte, ad accoppiare diverse generazioni di coinquilini, sì a chi mi regala la maniglia di un portone di Lisbona, agli autodidatti di cinese, sì al Vizio, sì a chi ti offre drink ma analcolici, sì ai pisolini del lunedì sera al Monday, agli spazzolini nelle rispettive case, sì al pullman di parenti per la laurea, sì alle Skyppate, sì al calipocho, a quando trovi Venditti alla radio dall’inizio, all’aperitivo col gestore del Porto Astra, alle colonie romane di gatti, a sbraitare Paola Turci in macchina, sì alla discesa di Via Cassan la sera, alla colazione ai Parioli, alle foto inespressive, alle ricierkatrici russeh che vanno in giro chiedendo l’elemosina, sì a Thomas O’Malley, sì al Campus De Uithof, a Giulio che suona il flauto col naso, alla sparizione di Adalgisa durante lo spettacolo, al corso di teatro, a Santa Maradona sul grande schermo, sì agli italiani dell'Adrian Building di Leicester, alle jam session del Metropolis, al piede gigante dei Musei Capitolini, a Spartaco che non ci riconosce, alla 209 dello Studentato Uinschoterdiep, ai titoli tragicomici de Il Mattino, a Eleleu Eleleu, sì ai nachos cheese Doritos, a chi ha un portalenti per cuccare le occhialute, sì a Rocco e Salvatore, sì a festeggiare la consegna della domanda di dottorato guardando Santa Maradona, al garage pieno di scatolette di tè cinesi vecchissime, all’apero chez Nelly et Marec, alla libreria del Pompidou, a Yanez, alla stanza 7 dello Sphinx Hostel, sì a chi si spaccia per 88, sì ai Cochabamba Orchestra, alla Dani in Olanda, a consegnare le microfiches, sì a chi ti regala il suo libro preferito con una matita, una bellissima dedica, un angolo in una pagina stupenda e un biglietto del tram, sì a giocare a tennis con Tucci, a tutte le parole dolci dimenticate nel dormiveglia, a capodanno a Torreglia, sì alla doppia festa di laurea, sì alle cose da fare a Padova, ai lama olandesi, sì al balletto di “Attenti al lupo”, sì al concerto dei Gogol Bordello, sì a firmare un contratto con la Newton & Compton, a improvvisare capodanno, alle sere alle chiuse sdraiate sulla macchina a chiacchierare, sì a tornare in Francia dopo quattro anni di latitanza, sì al presente indicativo, sì a quando hai in mano un 7 e decidi di stare…

...sì alla vita...

Commenti

Post popolari in questo blog

..sì alla vita.. (2009)

sì alla vita | 2023

Sì alla vita | 2022