...sì2007....

…sì a chi mi accompagna in Francia perché non ha niente da fare, sì a fare bunjee jumping, sì ad essere Paolà, al bagno la notte, sì ai mercatini parigini, sì al Salento con la sua pizzica, ad incidere gli alberi, agli scambi di vite, sì alla spiaggia all’alba, sì alle mie piantine grasse, sì a Montmatre coi suoi artisti, sì ai dolci, sì a regalare abbracci, sì a Nelly Biondi, a rispondere alle cabine che suonano, sì a chi si vuole riprendere la Corsica e Santo Domingo, sì al Centre Pompidou, sì agli zaini da trekking, al verLen, sì ad aprire la porta e trovarci esattamente chi cercavi, sì all’anestesia totale, al Fuori Orario, agli antidolorifici, sì ai miei amici che mi danno il bentornata, a recitare una poesia di Baudelere in piedi su una sedia in Piazza Verdi, a chi passa per il balcone, sì a One Love, ai tgv, a Jo Squillo che canta “Violentami, violentami piccolo! Violentami, violentami, sul metro!”, sì a chi gli carico le molle, a passare il TFI, a trovarti i graffi la mattina, a rimorchiare il tipo che ha tirato un trepiedi in testa al Berluska, al museo di geologia, sì al mio alterego francese, a Pull and Bear, sì a farmi dei regali, oui à Carnac et à son dolmen, sì a mettere i piedi nell’oceano, al miniclub, sì a Guglionesi, alla Pagnol, alla prima volta in cui mi sono sentita vecchia, alle persone che conosci in viaggio, ai Simpson, ad uscire da una macchina in verticale, à Panam, a portare indietro l’orologio, al mio primo c/c, sì alle dichiarazioni in francese, sì a camminare bendata e con indosso un accappatoio per il centro, agli spliff, ai PD, a viaggiare in prima classe in piedi, sì a tutti gli animali strani del mondo, a chi mi porta la colazione a letto, sì a Filippo Bellissima, alla mia vena culinaria, sì alla Senna coi suoi libri vecchi, sì a prendere il giornale prima di andare a letto, al biliardo, alle diversità culturali, sì alla metro, ai succhi d’arancia, ai croissant, a Dalì, finalmente sì al mio ritratto, sì ad avere una forchetta come braccialetto, sì a Rennes, sì allo Shopping Day di Castel, a beccarsi le elezioni in Francia, sì a girare un cortometraggio in accappatoio, alle cartoline dei film, sì a salire sul tetto del residence, allo zaino di Spiderman, à le jeu belge, sì a chi mi ha mandato i fiori in ospedale, alle fragole ed alla panna montata, sì al Sacré Couer la notte, sì alle quinte, al Cactus, alla supervacanza a Jesolo, a Seb e alla sua moto, a chi mi regala pacchetti pieni in cambio di pacchetti vuoti, sì ai panettieri della Facultè des mètiers, sì allo yoga, sì ai buoni ristorante, alle ragazze che ci provano, sì a saltare da 152 metri in due, sì all’equipe Aillòviu, sì al camper, alla sabbia che scotta, sì alla laurea di Jole, sì alle risse fra ragazze in mezzo ad una strada, a Bushi e Paolo, sì a Maracaibo, all’imbuto, à Rue de la plaine 1, all’exploit di Edy, sì a chi cerca Pier, alle scalate, sì alle cene fra donne, oui à les italianes vu par le francais, ai complimenti di mio papà, al locale sotto il ponte di via Libia e ad arrivarci in mercedes, sì alle crepes, quelle vere, sì ai pinguini che slittano sul cervello, alle canzoni fatte per essere cantate sotto la doccia, a fare una lezione di italiano, sì a chi vuole diventare un fossile, sì alle mensa, ai sonnambuli che di notte puliscono casa, sì alla Rue Rivoli 59, alla paella al Mocambo, sì alla notte in ospedale con Jole, a cucire, sì a Campiello de la Madona, a fumare e soffiarsi il naso nei momenti più improbabili, a chi gli scappa la pipì, sì alle Croque Monsieur, alle visite, sì al mio compleanno a Venezia, à la Mosquee de Paris, ai buffet in facoltà, sì a chi và al cinema col cestino, alle sere in cui non spendi un euro, sì ad Eugenia ed Irene, alla campagna bolognese, al Colosso, a piangere al cinema, alle foreste bretoni, agli Champs Libres, sì a chi preferisce me a Cavalcaselle, sì a lanciarsi nel vuoto, sì al Vday, a chi vuole aprire una catena di lavaggio cani selfservice, sìsìsì ad aver finalmente visto Chuck, ai barbecues, alle serate anni ’70-’80, ai gusti tropicali, sì al report sanitario sulla lombardia, sì al covoiturage, sì a Cinisello Balsamo, sì alla mia prima volta in ospedale, a chi passa sotto le sbarre dell’autostrada, al tabacco, sì a conoscere un cuccettista che ti fa fumare in treno, ai vicoli nascosti, sì alla quiche di Cedric, ai pensieri stupendi, sì al mio primo trenta a lode, sì a Seta, alla you and me, sì ad Umberto, ouais aux intervals chelu, alla guerra col capo animatore, sì alla mia armonica rossa, al negozietto di poster, sì ai richiami fra i punk di Dorktown, sì ai pizzoccheri, oui aux inrockuptibles, alle scatoline che suonano, alle ali d’insetto nell’occhio, a chi non sente la sveglia e a chi anche se la sente non cambia nulla, alla dance anni ’90, alla rucola, oui au fois gras, a chi cerca un badile, sì al contrabbando di cioccolato in ospedale, a disegnare in bagno, a chi torna la mattina con le brioche, a fumare banane, sì a cucinare dolci per qualcuno, alle case abbandonate e a chi ha troppa paura per entrarci, oui aux Moulerie, sì ai balli di gruppo, al Macdo davanti al campus, oui à la soirèe “le petit detail qui tue”, a Giorgio, al mio pollo finto, sì ad Al e Isabel, sì alla coreografia di Work, sì al Mignon, sì a Tanino a Gaeta, alle spiaggie libere, sì al Cinco de Maio, sì a Georges, a chi ti riscalda mentre tu dormi, oui à Paris l’escargot, sì ai preparativi, sì alla signora Carla, ai combattimenti su youtube, a lasciare il numero di telefono mentre il treno parte, à Boulevard de la morte, sì a camminare per Parigi con dei fiori in mano, alla coscienza di Silvia, sì al mercato delle erbe, a Mr Propre, sì al Momix and Dreams Girls, al Regina Margherita e alla sua Primavera, sì al sapore di sale, al mare, a RadioBlog, sì ad addormentarti con la tua persona speciale, sì ai Sigur Ròs, a Sonnate quando non sbava, alle boulangerie, ai rrronrrron e ai coquelicot, sì ai picnic sulla Vileine, sì ai tramonti dalla stanza 314, al taboulè, a chi mi scodinzola per casa, sì a girare Parigi con chi lì c’è nato, a Vicolo Bolognetti, sì al laboratorio teatrale, sì ai viaggi in ambulanza, sì a Steven Mc Curry, sì a chi si fa duemilaseicentochilometri per me, sì a tutti i Gionatan del mondo, sì a Matera, all’aperitivo ai piedi della Tour Eiffel, sì a svegliarsi a Parigi, a chi si fa portare via la macchina dal carro attrezzi, alle fermate di Strada della Vigna, a provare fino a notte fonda, sì a chi vuole prendere un caffè, sì ai treni in ritardo al momento giusto, ai saluti umidi, oui au Cafè Deux Mulins, agli annunci, sì a sposarsi nella rotonda di San Lorenzo, sì a Nicola che fa la matricola, alla serata passata cercando una madonnina, sì a Colico, ai galli che fanno kokkorikkò, sì a ballare sul ciglio della strada, sì a quando ti arriva la lettera che aspettavi, al nostro cortile interno, sì alla mia Polaroid, a scappare dopo il cazziatone, sì all’ospedale di Castiglione, a quello di Dese, al Sant’Orsola e al Carlo Poma, alla sindrome da abbandono, a Ned, sì a ritrovarsi in una manifestazione di francesi, oui aux artists parisiennes, al tiramisù, sì agli space invaders, sì al Corto Circuito, all’accendaino, al Riobo, sì a Shakespeare, sì a fare l’animatrice, ai progetti per il futuro, sì ad Amélie Poulain, a Edi ed Ale quando litigano, sì al muesli, a ballare sul divano, al purè, a chi ffft ffft ffft, alla mia serata di rientro a Bologna, sì a Fougères col suo castello, sì a rubare tutto il rubabile al College, sì al bagno in due, ai ladri di panchine, sì ad Ambrogio, a chi cerca casa all’amante, sì al mio futuro acquario, al Big Lebowski, sì a trovarti Lui in ginocchio davanti al portone, sì a Calvin e Hobbes, sì all’erasmus, al Karting di Cap Malo, sì alla torta alla maria, sì alle galettes e al sidro, a spider porc, sì ad Yves ed alla sua macchina, sì al mio infermierino preferito, ai cantucci, all’Haricot Rouge et aux ses joux de société, a chi crede nella telecinesi, sì alla baby dance, sì a passeggiare la sera per il Louvre, sì a quando perdi le speranze e invece ce la fai, a rischiare la vita, sì a Renato Mosca, al calcinculo, sì ai cimiteri la notte,al PuzzleBall, sì a ballare di notte coi piedi nudi sulla spiaggia, agli ornitorinchi ed a tutti i loro gadgets, alla mia sorellina che diventa grande, sì a Pompei, a chi sviene davanti alla stazione, al villaggio camping Riva d’Ugento, al Kir, sì a chi non coaugula, sì all’Anarkali di Paris, sì a Vimodrone finalmente, aux tous les herisson sur le campus, a Friends, a tutti quelli che hanno chiesto indicazioni a me e Cedric, sì a viaggiare soli, sì a Rue De Douai 50bis, ai test per il quoziente emozionale, a chi ti regala il mughetto, sì a restare incantata davanti alla lavatrice, a manifestare sotto il diluvio, sì a Quiberon, sì ad uscire senza pagare, sì ai Modest Mouse e The Kills, agli abbracci, oui aux beh-bah-ouais, sì al moscato, sì all’acqua calda, à SicSic, a svegliarti con sabbia ovunque, sì alla Chapliniana, ad iscriversi all’AIDO, a camminare sul bagnasciuga la mattina presto con le scarpe in mano, sì a San Felice 26, a Milano Centrale, sì a chi mi..al di là, alle ballerine, sì a chi mi regala un estintore, a chi per evitare il settimo mese scappa in Francia, ai manicotti, sì a togliersi gli sfizi, oui aux moules et frits, agli esami in un’altra lingua, alle piante che crescono a culo in su, ai Nidi D’Arac, a rubare 19 bicchieri, sì alla cena con sua sorella, alle strisce di ciucci, a fare il sushi in compagnia, alla mamma che mi ha inviato una valigia, agli chats noirs che mi vengono a trovare, sì alla stanza 22 del Residence Leonàrd de Vinci, sì a salire su un palco, al mio basco, sì alla pizza dai Baresi, sì a chi mi urla che mi vuole bene col megafono, sì a Bansky, alla AUSL di San Lazzaro, alla grigliata nella campagna di Adi, , sì a se faire chier, alla mia sedia ricoperta di vignette, a guardare i titoli di coda, sì a Bologna quando la senti tua, allo yougurt greco, a Giusy, sì ai Noir Desire, sì a cercare nel letto qualcuno che non c’è, alle compagna d’ospedale, ai biglietti sola andata, sì a Yahoo answers, a chi si spoglia nudo in camera prima di farsi la doccia, agli inglesi che ti rispondono “bellastoooria”, agli oh-oh nei documentari, sì alla Rue De La Soif, a Claudio, a poter fumare nei locali, sì a chi mi timbra, al salmone, sì al campus di Ker Lann, sì al mio primo concerto dei Verdena, alle scatoline che fanno il verso del gabbiano, sì all’Ensai, sì a Bologna in bici la sera, sì a Desperate Housewife, sì a lavarsi i denti insieme, a Mont St Michel, à la soirée chez Tania, a tornare e trovare una sua lettera, oui à 19, Rue Vergniaud, sì a Carletto che fuma mentre dorme, à Pigalle, ai disegni sui muri, sì a mio papà che mi fa la ceretta, all’energia di Ale, sì a fare cabaret al buio, oui à Fais DoDo, sì a quelle sere nelle quali ti ubriachi più volte, all’Intermarchè, a non riuscire a finire in cella per una notte, alla suburbana, sì alla Szymborska, alla mia festa del 26 Gennaio, a chi l’ha organizzata e a tutta la gente che è venuta, sì a Charlie Chaplin, sì ai film in v.o., ai pomeriggi in aeroporto, al Rendez-vous des amies, sì ai Newland Gesture, sì ad incontrare l’ItaloFrancese, sì a lanciare un messaggio in bottiglia nell’Atlantico, oui à la Villette, sì a restare seduti sull’ala di un aereo la notte, a brindare per Materazzi con un francese, sì a chi ha rubato per me un nano da giardino, à qui est defoncé et ecclaté, sì alle canzoni che arrivano nel momento giusto, a fare il karaoke, sì alla serata Drift Away, alle luci del palco, sì a tutti gli Erasmus del mondo, sì a Sant Malo, sì a chi ti dà la mano e ti dice “salta”, al vecchietto Renato, a sua moglie e al suo caffè, alla Tour Eiffel lampeggiante, sì all’Istat di Roma, allo zio più bello del mondo, oui à la Cola du Phar Ouest, a tutti quelli che mi hanno tenuto compagnia in ospedale, a grattargli il pancino, al Parc des Gayeulles, sì al mio primo portatile, ai fumigi, alle lettere nascoste, sì alle valigie che non si chiudono, ai biscotti nel the, a dormire abbracciati in una cuccetta, a scuriosare nella vita di un’altra persona, a Lèa, Jijì Flavia e Lydianne, alla donna delle pulizie, à YoYo et Jé Jé, sì ad avere un Amanda à poisse, a Marine, sì ad essere bellini, all’ultimo a Bologna, sì a Parigi, col suo profumo di pane e biscotti, al Quartier Marai, sì a Flora, sì a trovarti in bagno uno sconosciuto in mutande che fa pipì, sì a Woody Allen, alle luci sempre accese, a chi sbarbella per qualcuno come un sasso nella betoniera, sì a chi mi ordina delle pizze, sì a quando senti che non stai perdendo neanche un attimo della tua vita, ad avere qualcuno che ti aspetta da qualche parte,

..sì alla vita..

Commenti

Post popolari in questo blog

..sì alla vita.. (2009)

sì alla vita | 2023

Sì alla vita | 2022