Sì 2004

..sì alla Pop Art, al pogo sotto il palco, al dugongo, assolutamente sì al FestivaLetteratura, all’addio al nubilato della Consuelo, sì al mercatino della Montagnola, sì ad essere pubblicati su Rolling Stones, alla posizione del loto, sì ad incontrare per strada il cantante dei Linea e fargli i complimenti per Sosta e dirgli che è dimagrito, sì a Paulì, alla serata ad Isorella a giocare a bigliardino, a ballare il valzer con Ceco, sì al Maniaco Emergente, a giocare a battaglia navale, a Thirteen, sì alle scritte nei bagni, sì al mio Morris, sì alla Synapsis 2K4, sì a chi mi vuole come nuora, a mangiare pane e salame di notte a Gambara, sì al Canada primo esportatore mondiale di ghiaccio, a chi è stato violentato da piccolo, sì a leggere, a Lui..ma lui chi?, alle ciurle e, sorbole, ai ciuppi che fanno le zuppe, sì a Radio Deejay, a Will e Grace, sì al backside e al front side, alle rane sulla gamba, sì allo stage, sì a Guido Laremi, a Tex, a fare a gara a chi ride per primo, a Street Fighter, a chi vuole poter abortire, ai tre stati dell’acqua, sì a Santa Lucia, sì alle vaccate di Gandolfi, alle Mondine,alla nonna col polistirolo nel sangue, al Gurzo, sì ai cani della prateria che trainano le zattere, ai pic-nic, sì al gibbone, alla Peugeot 206 arancio, sì alla danza tirolese, sì alle partite a calcio per strada con un peperone rubato, all’acquario di Endriu, ad infilare 900 euro da 5 nelle pennette, ad addomesticare le mosche, ai girasoli, allo sciopero per il riscaldamento e al coro, sì a Borghetto, alle Converse spaiate e a quelle con lo smile, ai serial killer, a rubare le bottiglie di vino e a nasconderle sotto la giacca, sì al credo di Freccia, a chi si nasconde sotto alle coperte nei film, a Rachele, al lettore dvd, alla Menegari che mi dice di smettere di baciare la gente, sì alle scritte con la vernice allo Sferisterio, sì al concerto dei Linea a Suzzara (05/08/04), a chi ti sclera addosso, ai peletti dei mandarini che fanno venire il tumore, sì alla tele in camera, a chi è stufoso, sì a chi chiude per Lella, a chi uccide le zanzare con lo spray, alla gallina Moroseta, sì ai profe che ti tirano dietro il cancellino e usano il tuo astuccio per pulire la cattedra, a chi mi vuol fare manifestare, sì alla Torre degli Asinelli storta e a quella che ci assomigliava, all’ultimo giorno di scuola coi cappelli di paglia, alla cantina di Gesù, ai negroni della Sanson e alle sue lezioni di hip hop, a Davide con la pancia, a guardare i film con gente lontana, all’ADSL, al BipBip della Melegatti, sì ai gokart, a chi canta ubriaco “i can fly”, ai fiammiferi, sì a chi si asciuga i capelli in macchina con i bocchettoni del riscaldamento, a chi ha gli shanghai in testa, a chi “siamo noi, siamo noi, quelli che non vanno a scuola siamo noi”, sì all’Ape Maia, sì a chi ne ha tal donde di siffatte ciuffole, sì all’Anarkali Indian Restaurant, sì a chi mi saluta tanto, ai cruciverba, sì a John Belushi, sì a chi fa 300 km di notte per un bacio e chi esce dalla finestra del bagno per ricambiare, sì a mio papà sullo slittino, sì a chi ci può provare con Silvia, a chi si è perso il Mescalparty, sì ad Andata+Ritorno, a far passare Lucarelli, al tipo che in stazione ha elemosinato monetine per ore ma poi la macchinetta gliele ha inculate, sì a chi mi sabota i succhini, a giocare a schiaffetta, sì a Jack Frusciante E’ Uscito Dal Gruppo, sì al giorno del mio diciottesimo compleanno, ai tramini della Laura, al mio primo 6 in economia aziendale, sì all’archivio, a My Sharona-Barcellona, sì a chi passa col rosso a Bologna, a chi mi ruba le scarpe e a chi va in giro senza in mezzo alla gente, sì all’ungherese che suonava nel sottopassaggio, ai Kinder Bueno, sì al motoraduno, al vasino da notte, alle labbra di Uzzi, sì a Ferrara, ai cimiteri ebraici, mica tanto sì al 5 Aprile, ad entrare ed uscire per primi dal cinema, sì ai titoli di coda, sì alle docce di Coca Cola, sì ai socccci, alle battaglie con l’acqua, sì a Daniele Romano, a fare la barista al Frog, sì ai parcheggi isolati, all’incidente della Vale, sì alle gare a chi tiene di più la pipì, allo yoyo, all’autoscatto, a chi perde la corriera per provarci col giornalaio, sì a chi si zippa, alla tomba di Bassani, sì a Piazza delle Erbe, al gatto che beve nel water,sì a portare le pietre sulle tombe, sì ai Velvet Underground, a vendicarsi negli spogliatoi, a chi chiede gli autografi ai Grinning Shadows, sì a chi sbatte contro le porte scorrevoli, allo spartichiappe, a raccontare la fine di O.C., alle bancarelle, sì alla sangria, sì al cantante degli Strokes ,ai cappelli di paglia, ad andare in giro con i neo patentati, sì alle fotocopie rimpicciolite, a stappare la fossa comune di Andrea, sì ai Ramones, a chi mi ruba le schiacciatine che io ho fame, alla maglietta con la summia, alla festa di fine anno a casa di Paola, sì al drumday, sì ai cleptomani, a Tonio Cartonio, sì a chi mi allaccia le scarpe, ai provini per la mummia, a cercare i distributori per il mondo, sì alle coincidenze, ad arrampicarsi per fare le foto che poi non riescono, alla pizza dell’Italmark, a chi non sente il terremoto, sì ai Blues Brothers, alla frangiona, a non ricaricare il telefono per 5 mesi, a chi mi misura col metro al bar, alle calze con le dita, al ritorno di Cip e Ciop, si (si fa per dire) a Stefano che chiude il bar, sì alla prima cena dei coscritti, sì ad andare a scuola in macchina, al compagno monopalla, al padrone della Pialla, ai bigliettini intorno alle caviglie, sì a chi si porta il pranzo al sacco a Budapest, agli inventari, a chi è maschilista, alla mucca di tre metri, alla maledizione del 17 Agosto, sì ai polli in giardino, sì agli invorniti, a chi lavora alla Casa del Sole in gravissimi, sì al bar gay, a mio papà che mi fa le verifiche, sì alle chiacchierate fino a tardi, ai bambini che ci provano, sì alle camere miste, al cielo arancio, a chi “date noi liberi”, a provarci coi commessi, alla birra, sì ad Outcesticide, ai jeans larghi e bassi, sì a Scary Movie, ai Blake, alle verifiche di geo con le fotocopie sotto il banco, a chi mi timbra la pancia, sì alla carbonara, ad incontrare il Rove quando meno te lo aspetti, sì a Zeta Reticoli, all’Eat Museum, sì a chi mi dà della punkettona e a chi della punkina, ai cinque euro scritti, sì alle Ducati, al frappè del Burghy, agli abbracci, sì a chi mi urla gli auguri durante il concerto, a chi perde un cerchione nella Fuga perché ha sbattuto contro il marciapiede mentre cambiava stazione alla radio, a Quentin Tarantino, sì a chi “cittadiniiii”, a stare sotto la pioggia, sì allo snowboard, ai messaggi della Wind a Nissan, sì alle auto Noleggio Con Conducente, al caminetto acceso, sì a battere i ragazzi a wrestling, alle mie guardie del corpo, alla terza Paola, sì a chi è goofy, sì alla fame chimica, a pestare le cacche, sì alle mie Vans, a Patrick, sì alla neve, a Conan, sì a spalmare la Nutella a chi si addormenta per primo, ai Pig Tails, a chi crede che Bologna sia tutta colorata di rosso con un grande Cremlino, alla Coca Cola alla vaniglia e alla ciliegia, sì a chi è simpatico come un gatto attaccato ai maroni, sì ai telespastici, alle diciotto candeline, sì al battello sul Danubio, al set del perfetto spaccino, a prendere per il culo Haddon, a quelle sere dove tutti i locali sono chiusi ma tu vuoi un Bacardi, al barettino della Cicciu e alle sue patatine, sì alla battaglia con la neve in Piazza degli Eroi, a nuotare con i delfini, sì al sushi col nastro isolante, a Winnie The Pooh camuffato, alle piastrine militari, allo svedese ubriaco, sì alla mia camminata, sì al batterista che porta la bacchetta proprio a me, a fare i compiti insieme, sì a Le Iene, ad Edward Norton, ai getupppppaaaaaaa ,a nascondere la borsa a Gandolfi, sì a ballare sui tavoli, sì a regalare una rosa rossa a Laura, a Parco Pastore, sì a chi rischia di morire sotto il tram e a chi mi salva, alla Spice, agli scontrini, sì a Sandrelli, ai krauti, sì a Budapest, all’ossario, sì a Ciro che tira le mine, a chi mi aspetta tutte le mattine alla fermata, alla torta con gli Smarties, a chi “patatiiiniii”, sì a The Animal House, alle mie prime Converse, sì a piazza Vinceslao, a chi acuna matata, sì ai baci in fronte, alle gite, sì a cambiare colore di capelli, a chi vuole andare a puttanoni, sì a Muccino, alle macchine color champagne, sì alle piccole stelle senza cielo, al barettino in culo al mondo a Castiglione, a Pausa Merda, sì alla mamma di Affo, sì a chi vuole imparare a far girare le bacchette, sì alle riunioni di famiglia di quelli di 7Heaven, a Quino, a chi elefante, sì alla fetta di torta con la candelina, sì a diventare maggiorenne al Tempo nel concerto dei Linea77, a chi “ragaffi, fenite a federe!”, al culo fuori dal finestrino, sì all’Atos che supera la Porche, sì alla rosa del quinto mese, a convivere per un weekend, allo Scout, sì a Sant’Eufemia, ai riflessi blu, sì alla spilla di playboy, sì ai go kart, al coniglio che si in groppa il micio, alle cose legali, a Kakà, sì alle mie rotule, a prendere il sole, alle bacchette nere, si a chi fa prendere fuoco alla casa, sssssì a Marco Ponti, sì a giocare coi popcorn, sì a dimenticarsi la bambina a scuola, sì ai capelli di Moreno, sì a scriversi addosso, ai temporali, sì alla ciapara, a Matteo che mi passa le domande di diritto, sì ai pulminista che non sanno la strada, a chi si inalbera, sì all’Olè, al campionato vinto dal Milan, sì al capitano pof-pof, alla mia libertà emotiva e ad una vita magnifica, a chi ruba una rosa per regalarmela, sì alle scarpe dell’Anita, sì a chi si sente vuoto, a Taddai, a salutare i cani, a chi tenta gli approcci in autobus, all’October Fest a Castiglione, sì al Naza quando si lascia andare, al vino bianco coi bicchieri della Nutella, ai resoconti di fine mese, sì alla mamma di Laura, alle magliette degli Awful, sì agli scambisti che ci inseguono, al Trigynon, sì a Paola Amadori, a 66, alle avance dei vecchietti, sì a giocare con le tre palline ma soprattutto a non riuscirci, sì agli Enfant Terrible, al trapanatore folle, al congratularsi col Macca, a chi ricorda Sammy Jankees, sì alle cene con i buoni pasto, a far piangere la rumena, alla tuta dell’Asola Calcio di Dario, ai coprisedili fashion, alla Mini azzurra di Paola, agli zaini improbabili che ti accompagnano ovunque, sì alla vecchia di Bologna e a chi deve vergognarsi, sì a stare in prima fila sul palco, a tirar tardi a casa mia, sì ai balletti del Perro, sì all’accendino di Abramo, alla Rocca di Solferino, sì alla mia Rav4, ad arrivare ancora seconda alle olimpiadi di matematica, a chi ha paura di scuola guida, a chi ammicca, a chi c’è, ce la fa ed è connesso, all’arrotino, sì alla banca c/c coco, ai letti che scricchiolano, alle pizzette, sì ai fans sul pullman, a giocare a calcio con gli sconosciuti, sì alle commissioni, sì ai jeans strappati, alla mia prima volta a Bologna, sì al primo giorno dell’ultimo anno di scuola, alle feste a “sorpresa”, sì a chi mentre distribuivano la grazia era in miniera in seconda fila per l’ignoranza, sì agli anni di qualsiasi cosa fai, a dire “ti voglio bene”, sì ai brindisi per le nostre vite che stanno cambiando, a Mara incinta, sì a chi è tre metri sopra il cielo, sì all’atmosfera dei diciott’anni..
..sì alla vita..

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