sì 2005

..sì al mio primo ed indimenticabile concerto degli Afterhours, alle lumache, sì alla redazione, sì a chi mi ha trovato le scatoline che fanno muuuuu, sì alle 180.000 persone del giorno dei giorni, sì a giocare all’assassino, a mio papà che alimenta il traffico di stupefacenti in quel di Siena, sì ai pass, alla curva nord della 5^A, sì ad abbracciare Enrico Brizzi, a buttare la monetina nella fontana di Trevi, a chi “Vuoi andare al Matis?”, a Pupi Avati sotto casa, sì a infossarsi dopo undici giorni di patente, sì al cacciatore di Bugs Bunny, a chi vuole salire sulle torri ma non può, sì al Bar Siesta, a chi mi lascia un percorso di rose in casa per farmi trovare i regali, sì a vedere Libero de Rienzo, sì a chi perde il filo e a chi lo ritrova, sì alla Signora Pina, sì al mio primo San Gottardo, sì alla sveglia, al salvadanaio e alla cintura muccosa, alla squadra di Oginoknaus, sì a fare pipì in sincronia con Laura, sì a “Quo vadis, baby?”, a fare i complimenti al tipo con la maglia di BD, sì a chi “se chiudo gli occhi non vale”, al pavimento della cucina, al foglio rosa, sì al mio piccolatomopaco, a chi scopre a diciott’anni di aver ballato al Bibiena e di aver visto Maradona, a farsi pettinare da Fede, ai true you, sì alla mia prima multa, a rubare le fialette piccanti al Vampyria, a chi si apre un negozio a Dese, alla regina sul trono, sì alla Nutelleria, a scrivere i nomi sui bicchieri o sulle lattine, sì al piccolo Alex e a Kay, sì al Sùgò, a chi mi si inginocchia davanti in mezzo alla gente, al jazzista, sì alle nuove acconciature del Kef, ai pomeriggio in ufficio da sola a chiamare chiunque, a chi Garganella e a chi Gargamella, al pandoro, a chi mi ha aiutato a trovare l’appartamento, a Campovolo, sì al Capodanno in piazza della Repubblica, al piccolo Davide nato lo stesso giorno del Maz, sì agli artisti di strada a Castellaro Lagusello, alle puttansuore, alle scale mobili, a chi nelle ore della Geografa non ha il computer..e chi invece si fa sgamare e deve portare la torta, sì al Circolo Afro, sì alle bazze, al messicano col burrito e i totopos, sì a pattinare sul ghiaccio, all’Irish, alla Gabanelli, sì a fare la volontaria al Festival, sì ai Simpson, alle offerte alla Pam, a chi prende 30 e lode, sì alle calze a scacchi, alla tipa più nuda che altro che scopicchiava indisturbata sul tavolo, sì alla Marta, a tentare di rubare il tema a Gandolfi e di corrompere suo figlio per poi prendere 7 e mezzo, sì a chi si fida di me..e lo pucia nel tè, sì a Telespalla Bob, sì ad Andrea il buono ed Andrea il cattivo, ad andare a vedere Bologna-Mantova, sì alla festa del luertis ma soprattutto sì a Dario, ai dadi attaccati alle orecchie, a Mario e la Pepa, alla bambina che fa la magia, sì all’omino del Metro, alle Scuderie, al barista del Transilvania, sì ad Alejandro ed Edy, sì alla fuga di capodanno, a nascondere i bigliettini d’auguri sulla lastra della Siria…e a chi non lo vuole ammettere ma poi sta lì una sera con gli amici a cercarlo con la pila della Guinness, sì ai topi della metro romana, al museo di storia naturale di Parma, sì alla serata bigliettini, sì al pigiama di Jole, al bambino che faceva pipì in mezzo alla gente, sì a Pippo e alle riviste di Topolino sotto la testa, sì ai “vecchi” che si sgrullano in polleggio, sì a rivedere Stefano al mercato, ai bagni di Faenza, a chi si manda le cartoline da solo, sì ad Attla che dove passa lui non cresce più l’erba, carrrro, al Cicchettaro, sì a dire le stesse cose simultaneamente, ai lettini che vibrano, sì a Barbagli, a farsi rubare tutto il possibile, a conoscere qualcuno che ha conosciuto Ponti, sì all’ornitorinco, sì alle scene inedite di Santa Maradona, a chi regala un paio di tette per Natale, alle crespelle, sì al Latte+, al cane che sale sul pullman, a chi entra con, sì al Cupolone, al water con lo scalino, a chi perde le scarpe sulle scale, al blue tornado, a chi “Cogno o son desto?”, sì all’Arci, a chi vuole andare alla cowparade, al mio giorno dei giorni, a correre in statale, a chi “socc che bella pancetta”, sì a chi si dispera sul bruco, sì all’esaminatore romano che non mi fa fare né inversione né parcheggio e ha una figlia che si chiama come me ma che soprattutto mi ha dato la patente, sì al 6 Giugno, sì all’Evolution anche se non ci sono andata, mio pazzesco ultimo giorno di scuola, al Field, a chi gocciola, sì a vedere il Gilda, ad Annamaria, sì alla festa di scienze statistiche, a chi vuole un appartamento con il bigliardino, dei manichini e la sacca da boxe, sì a Fufiiii, , a Fahrenheit 451, a chi döpo fa la föto alla möto, alle sere ad aspettare i treni, al mio primo rave, ad essere pubblicata su Colibrì, a quella gran donna della Olivo, ai sogni, sì ai letti ricoperti di rose, a chi dopo dieci birre diventa immortale, sì a Brandon Lee, alle fattanze, sì alle mucche dell’Edagricole, sì a Mara che non finisce mai di stupire, a chi si addormenta mentre bacia il proprio ragazzo, alla brandina in studio, sì alla prima volta che ho pianto durante un concerto, a vincere i libri, sì alla Vereda, sì ad andare contro una Porche, al mio primo anno con un ragazzo, sì a pescare, a chi va in giro senza targa, alle panchine, sì all’Appartamento numero 1, alla mia prima ed ultima prova con un gruppo, sì alle aule studio, agli pseudofighetti, sì alla Contessa senza mutande del Desigual, all’accendino con le nuvole del Rove, sì al risciò, a perdere il cellulare, sì alla mia prima constatazione amichevole, al diploma, sì a chi getta le fondamenta, ai cruciverba ed ai sudoku, a chi mi tiene sulle spalle durante i concerti, ai girini, a fare la guerra di gallettine con un bambino, ad incontrare Lucarelli, sì ad inseguire una macchina che sbanda facendo mille ipotesi sulla storia del conducente, sì ai “forse torno a casa” e ai “boh non so”, alle sere so sad, a riprendere i contatti con Mirgo, sì a Piazza Verdi, a chi sogna di vivere in una casa tutta morbida, sì a chi “cosa c’è? C’è che mi sono innamorato di te..”, all’Osteria da Vito, sì a Pippi, Teresa e Jole, sì a “Ma le stelle quante sono?”, ad entrare in classe a Paola durante le verifiche e suggerirle, sì alle scatole che fanno mmuuuu ma soprattutto sì a cercarle, sì ad Underground, a cadere in motorino nel fango con la Debby, sì ai giornali gratuiti, a chi ti fa i complimenti al supermercato, al divano, a Focus, sì a chi è maneggevole, a fare gli accampati al Bar Moroni, alle nutrie, sì agli Umpalumpa, sì alle facoltà occupate, a chi ha fatto “..toc..”, alle piadine, sì al Tamatete, sì alla camera 31 del Cannon D’Oro, all’uomo-banana, sì a vendere i biglietti per poter mangiare ed ubriacarsi, sì a ritrovarsi in un fosso con un airbag scoppiato…spegnere la sigaretta e ridere feees, alla coccinella della fermata Albini, a Gandolfi che parla di me in classe, alla neve a Bologna, alle Betta e alla Eli, sì agli amori di contrabbando, alla Montanari che ci prova con Andrea, sì a “Via Zanardi 33”, al cinese, sì a Siena, al Bar Sport, sì a Cristina Donà, a chi butta l’acqua durante i concerti, a svaligiare il Check Point, a chi gli cade il pisellino, sì a chi spegne l’allarme col telefono, sì all’appartamento allagato e al cortocircuito, a Pastarito e Pizzarito, ai vecchi al parco o in treno che mi raccontano lo loro vita, sì a chi cerca di imparare a ballare, a sdraiarsi in Piazza del Campo, sì a chi è triste perché non c’è la coda al bagno e nessuno che russa nel letto, ai Red Hot CiliVerghe, sì alle bruciate-due-in-uno, al Baro che mi capita a casa di notte, sì a Giannino, ai bigliettini nell’armadietto, a far piangere la Valeria il primo giorno di vacanze, al Sexy Shop, sì all’UIisse spaziosissima e coi sedili che si girano, sì al C.S.A. Magazzino 47, alle giornate sbruciacchiate, sì alle librerie, al falò nei campi di Acquanegra, sì alle torri illuminate, sì a Genius, a firmarsi le giustifiche, sì al Mafe che si chiude fuori, a Giamburrasca e Hermione, sì al Villaggio SOS, ai Blues power, ad Endriu che tira le mine ai posti di blocco, sì alla camera immensa (414) del Congress Hotel di Vienna, sì a rispondere agli annunci, a Nissan imperatore del regno di Sant’Eufemia, sì al TPO, alle parolacce in calabrese, alle forbicine nel caffè, sì a Villa Borghese, sì a Storytellers, sì a Piazza S. Stefano, alle guardie del corpo, sì a chi mi ha portata la prima volta in Sala Borsa, sì a Zanotti che entra nel bar mentre brucio, sì a chi mi lascia i bigliettini sul cuscino prima di andarsene, a conoscere la Cri, sì a Juan che si giustificava per “rapimento alieni”, sì all’Estragon, alle macchine coi vetri oscurati, sì ai romani che mi avvistano davanti alla stazione, al pogo del Tempo, sì alla notte bianca, alla mongolfiera, sì a Bergonzoni, sì a trovare in giro il coinquilino del moroso di mia cugina, a chi non ha il pedigree, sì alle coccole sotto le coperte, sì a Filippo, Filippa e i figli Filippini, agli sconti sui libri, sì a svenire davanti ai tipi del Pronto Soccorso, a chi vede gli spiriti, sì ai Gabrielli, al mio micio Charleston, sì ai gradini della facoltà, sì al Lumière, alle turbolenze in aereo, sì a Viviana, alla mia prima maglia dei Nirvana, al calimocho, sì alla domenica delle palme, sì a chi mi chiede il balsamo, ad andare da sola al concerto dei Subsonica, sì al divanoletto, agli interisti che non sanno più fare “oooh”, agli Art-Attack della Geografa, ai tre errori nell’esame di teoria, al Cartaio, sì ad inzuccarsi, sì a cercare qualcuno che scappi con me di notte dall’uscita di emergenza, al parcheggio ipertecnologico di BS, sì al tipo che ci ha regalato quattro sigarette sotto il diluvio di capodanno, alla tassa sul macinato, sì alle missions, sì a passeggiare per Bologna, sì ai supplì, a scroccare le sigarette al cantante dei Massakritica..senza sapere che lui è lui, sì al compleanno di Gianmarco, sì al kebab, sì a fare a palle di neve nel giardino Breda, sì alla mia tesina sulla pubblicità, alle mamme che lavorano alla San Pellegrino, sì a tagliarsi i capelli da sola, a chi è la sua volta, sì a “Paura e delirio a Las Vegas”, ad avere la patente, sì a chi fa l’amore con le civette solo perché c’hanno il multijet, alla mia tredicesima volta in aereo, sì agli scambi di germi, sì alla moto da cross, a festeggiare il compleanno a Febbraio, alla Contessa Lodi Bretoni Puttana, sì ai viaggi nel baule, a Gerod, alla cefalea ma anche no alle flebo, sì al MEI, alle foto nelle cabine, a chi dice di avere la camera piena di Kakà e a chi ce l’ha veramente, sì a chi mi dice che ho charme ed eleganza, sì a perdere il biglietto e ritrovarlo, sì a chi si sveglia con la scimmia Erriquez che urla nel letto, a Laura che ansima nel sonno, sì al Pureland, sì alle mie prime votazioni, al “Dito magico”, sì a Guglionesi e Longobucco, a prendere i treni al volo, sì a mettere le bustine di zucchero sotto il tavolo per farlo pareggiare, alle mie seconde Converse, sì a chi “Generale en po’ de chè, en po’ de là”, sì a guidare all’alba, a chi si spilla la birra da solo, sì ad Ostia Antica, a dormire in stazione, sì all’Art e a Madame Sìsì, sì a parlarsi sotto gli archi, ad uscire con 87, a chi vuole un letto rotondo, sì a chi spedisce un trancio di pizza in una busta chiusa a casa del Rove, sì all’ultima gita della mia vita, a chi sembra la bambina dei Flintstones, ssssì allo schiuma party, all’assenzio, sì all’Old Wild West, a Cavie, sì a guidare con un gatto sotto i pedali, alle sedie a forma di chitarra, sì a Via Zamboni 9, a chi mi scalda i piedi prima che io mi addormenti, sì a chi sgira di qua, sgira di là, sgira girella per la città, sì ad Andrea e a tutto quello che abbiamo in comune, al Barcobaleno, sì a giocare a Scarabeo, a Piazza di Spagna vuota, sì ad abbracciare Manuel, sì a chi mi regala il biglietto per vedere Lou Reed, al Rosso Malpelo, a fare la babysitter, sì alle piccole iene, sì alla nuova vita universitaria, sì al quartiere Coppedè, ai nomi che restano scritti dentro come derive nel cuore, sì a chi barcolla ma non molla, sì alle stelle che ci guardano in silenzio, sì a chi non ne può più e allora scappa..
..sì alla vita..

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